Di Maio bacia tutti e sbanca
Il candidato premier dei Cinque Stelle Luigi di Maio bacia il sangue liquefatto di San Gennaro. La notizia fa saltare dalle sedie un po’ tutti. Nessuno lo immaginava in prima fila a omaggiare la reliquia del Santo patrono di Napoli. Perché allora Di Maio si è fatto vedere al duomo?
Il senso di questa scelta sta in due concetti chiave della comunicazione politica. Il primo è il firebreaking. Che fai quando tutti hanno colto il tuo punto debole e ti attaccano? Usi il firebreaking! Ovvero cambi discorso. Sposti l’attenzione. Il mondo è pieno di firebreaking. Silvio Berlusconi era un campione di firebreaking. Do you remember Silvio con la bandana? Silvio con gli occhialoni? Silvio che definisce Obama abbronzato? Tutti esempi di firebreaking. Il caso scuola del firebreaking però accadde in una delle notti più belle per il popolo italiano. Era il 2006 il cielo era azzurro sopra Berlino e l’Italia era campione del mondo. In quella partita però accadde qualcosa di assurdo. Uno dei calciatori più amati della storia aveva dato una testata in diretta mondiale ad un avversario. Lo ricordate no? Zidane e Materazzi. Il giorno dopo però, la stampa mondiale incoraggiata dagli sponsor miliardari del capitano francese, non si concentrò sulla testata ma su cosa avesse detto Materazzi a Zidane, capovolgendo il fronte della notizia e spostando l’attenzione da un gesto senza precedenti ad una offesa verbale di cui è pieno il mondo del calcio. Capolavoro di comunicazione. La coppa del mondo dovevano vincerla loro.
Torniamo a Di Maio. La sua candidatura solitaria ha scosso il popolo del blog e suscitato polemiche. Cosa c’è più di un bel bacio per cambiare argomento? Il secondo motivo? L’underdog. Di questo però parliamo un’altra volta!
Giovanni F. Russo